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La cultura di succus. vista dagli occhi di una stagista italiana

Mi ricordo ancora bene il giorno del colloquio, sono entrata dalla porta e ho visto spuntare da dietro ogni scrivania facce sorridenti, tutti hanno salutato e mi hanno perfino domandato se desiderassi bere un caffè. Reduce da diverse conoscenze con differenti aziende questo atteggiamento mi aveva lasciata piacevolmente sorpresa.

Anna Zangirolami Digital Account Manager

La lingua sarebbe stato un problema?

Se devo essere completamente onesta non pensavo che mi avrebbero mai fatto iniziare a lavorare qui, non ho un patentino di bilinguismo e sono di madrelingua italiana. Ma, con grande stupore, a novembre ho iniziato questa esperienza all’interno del reparto digital.
La cosa a cui però inizialmente non avevo pensato è che in Alto Adige non si parla in hochdeutsch, ma in dialetto e mai avrei pensato che esistessero così tanti diversi dialetti per una regione così piccola.
La prima riunione del mio primo lunedì è stata un’esperienza totalmente nuova, non mi era mai capitato di parteciparne ad una senza capire il 99% del contenuto. Ad oggi non posso vantarmi di capire tutto, ma posso sicuramente dire che il tempo e il continuo ascolto della lingua permette di comprendere tutto ciò che è necessario. Devo anche riconoscere che tutti hanno sempre cercato di venirmi incontro, parlandomi in italiano quando potevano e traducendomi quando mi vedevano in difficoltà.
Ad ogni modo è un buon esercizio per entrambe le parti, loro hanno la possibilità di parlare e ascoltare l’italiano e io ho l’opportunità di riprendere il tedesco. Ad oggi, infatti, ancora mi vergogno a parlare in tedesco davanti a tutti, però proprio in questi giorni abbiamo deciso che alcune riunioni digital saranno interamente in italiano ed altre interamente in tedesco, così sarò costretta ad iniziare a parlarlo anche io.

succus. dal mio punto di vista

Sinceramente sono rimasta sbalordita dalla disponibilità di tutti, mi sono sentita fin da subito accolta e tutti sono stati estremamente gentili. Ho lavorato anche da altre parti, certamente in settori differenti e con un ruolo diverso, ma non mi era sinceramente mai capitato di trovare un gruppo così coeso, disponibile e collaborativo.
Un'altra cosa che mi ha colpito è che ogni persona sprona, fa complimenti o comunque da feedback costruttivi all’altra per ogni lavoro svolto, sarebbe quello che ovviamente in ogni realtà lavorativa dovrebbe esserci, ma fino ad adesso non l’avevo mai sperimentato.
Ho notato fin da subito come ognuno abbia il suo ruolo e come ognuno abbia molto lavoro da svolgere. Sono rimasta affascinata dalla serietà con il quale questo viene svolto, senza mai farsi appesantire o stressare e comunque ritagliando sempre momenti per il gruppo.

Come sono stata inserita

Già dal primo momento sono stata inserita all’interno di progetti di ogni tipo e mi è stata data la possibilità di partecipare a incontri con clienti, shooting e workshop. Oltre a questo, ho potuto anche iniziare un mio progetto in autonomia, ovviamente sotto la supervisione delle mie colleghe, ma comunque sono rimasta sorpresa dal fatto che fin dal principio mi abbiano dato così tanta fiducia.

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